Cittadini, cittadine d’Europa: che fare?
Nell’urgenza di ciò che sta accadendo in Ucraina, e dopo due anni di fiaccante emergenza pandemica, sentiamo il bisogno di condividere queste brevi considerazioni schematiche, che valgono come campanello d’allarme di fronte all’ennesima semplificazione manichea e binaria di problemi complessi cui viene ridotto il dibattito pubblico europeo. Coloro che oggi adottano lo schema unilaterale amico/nemico e bene/male, tanto a difesa dell’Ucraina quanto a difesa della Russia, non si rendono conto del fatto che ogni guerra è la soluzione sempre sbagliata e sempre controproducente a problemi reali e quindi complessi che è ridicolo ridurre alla “cattiveria” o alla “follia” di singoli, meno che mai di interi popoli. Comportamenti aggressivi o irrazionali, peraltro, non andrebbero mai ricondotti a qualità identitarie intrinseche di chi li compie, perché sono sempre il frutto di dinamiche relazionali di cui fa parte anche chi li osserva e interpreta come tali....