Non basta commemorare il passato


Oggi è il giorno della Memoria.

Il mio prof di italiano ci invitava sempre a fare collegamenti, perché la storia non è morta e defunta, ammuffita nelle pagine di un libro, diceva, ma ha sempre legami col presente, è viva e vegeta, insegna e permea ogni cosa. Ci invitava a tessere legami tra passato, presente e futuro e legami tra discipline.
Ci invitava ad avere mente elastica e non a compartimenti stagni. Solo così, diceva, potremo evitare gli errori del passato e migliorare come specie.
Però attualmente vige una strana forma di purismo.
Nessuno può più fare collegamenti.
Nessuno può parlare della discriminazione presente, oppure viene accusato di lesa memoria.
Secondo i puristi è vietato fare collegamenti o anche solo provare un certo imbarazzo perché:
1) non c'è alcuno sterminio in atto
2) se proprio vogliamo impietosirci per qualche discriminazione, allora si può fare solo per le minoranze discriminate per nascita e non per scelta.
3) non è discriminazione se giustificata da un comitato tecnico scientifico.
Per rispondere al primo punto, ogni persecuzione di Stato è iniziata gradualmente, a piccoli passi. Non è detto che arrivi a livelli più violenti, non è detto quando ci arrivi, ma se non trova anticorpi e resistenza nella società, l'escalation può peggiorare.
Non si può condannare solo quando è eccidio, allora è troppo tardi.
La storia ci insegna che le persecuzioni iniziano escludendo gente dai locali, tracciando solchi invisibili, appioppando nomignoli sprezzanti, disumanizzando con una campagna di fango il "diverso", chiedendo alla stampa di soffiare sul fuoco, mettendo vicini contro vicini, creando il capro espiatorio di ogni crisi.
In questo modo, a livello psicologico, si anestetizza la pietà, l'empatia del popolo verso il nemico che diventa meno che umano. Cacciato da ogni luogo, è lontano dagli occhi e lontano dal cuore.
La seconda motivazione dei puristi è la libera scelta. Hai scelto così? Peggio per te, accetti le conseguenze delle tue azioni.
Questione scivolosa. Sulle scelte minoritarie, si sono giustificate persecuzioni più o meno sanguinose. Emigrare è una scelta libera e quanto? Dobbiamo accogliere tutti o solo chi scappa da guerre ed estrema povertà? E quanto estrema? Rifiutare una religione è una scelta? Essere anarchici è una scelta? Essere dissidenti politici è una scelta? Curarsi con erbe ed essere vegano è una scelta? Sono scelte da perseguitare?
Arriviamo alla terza obiezione, è giustificato discriminare e impedire accesso ad ogni luogo, per motivi tecnico scientifici.
Pendio super scivoloso. I motivi "scientifici" hanno giustificato una marea di discriminazioni, da quella razziale a quella sessuale e se gli scienziati sono scelti dal governo (come il CTS), il pendio è ancora più inclinato. Tanto più che la comunità scientifica internazionale è spaccata sulla validità di strumenti discriminatori come il green pass, visto che i vaccini non fermano il contagio e sono solo una profilassi contro la malattia grave, che però statisticamente non colpisce adulti sani, giovani, tantomeno i bambini. Inoltre la variante Omicron buca i vaccini e non colpisce in forma grave, e ci si avvia alla fine della pandemia. Dunque, a che pro discriminare e perseguitare?
Nella mia vita da ribelle antagonista ho sempre lottato contro ogni discriminazione, sono sempre stata dalla parte degli oppressi.
Mai mi sarei sognata che ex compagni di lotta ora fossero accaniti sostenitori della mia persecuzione.
Oggi, mentre si celebra la #shoah, (dentro ai teatri e rigorosamente con lasciapassare), fuori dai teatri resta al freddo gente innocente e sana, che non ha mai fatto del male a nessuno, cacciata da ogni locale, mezzo pubblico, ufficio, negozio, sport, ridotta a vivere da fantasma. Adulti giovani e bambini, vittime di una deliberata persecuzione di Stato (ammessa con la frase "vi renderemo la vita difficile").
Ecco amici puristi, a me non preoccupa tanto la persecuzione attuale perché spero finirà presto. Preoccupa di più come in pochi mesi, la gente abbia accettato qualcosa che sembrava incredibile fino a qualche anno fa.
Quando voi in piedi in teatro griderete "mai più!" sappiate che la società può essere plasmata e piegata nel giro di poco ad ogni sorta di ricatto, e la psicologia delle masse e le strategie dei potenti non sono così cambiate.
Muta il bersaglio muta l'intensità, ma non muta il virus dell'odio che voi non sapete riconoscere, né sapete rigettare.
Abbiate un minimo di imbarazzo, oggi, al caldo dentro i teatri, col lasciapassare in bella vista.
È proprio questa freddezza di cuore, questa pietà anestetizzata, questo ottuso purismo, questo placido auto convincimento, questa notte della ragione, ad aver generato mostri.

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